cultura

di Francesca Vulpani | 03 Maggio 2011 | in categoria/e cultura

‘Nonno Bruno' e il popolo dei piccoli zeneizi - Tra maggio e giugno porterà sul palco 27 classi di tutto il Levante, con recite e poesie in dialetto: e' l'inarrestabile Bruno Minardi

Riscoprire il genovese per non dimenticare le nostre radici, i sacrifici dei nostri vecchi, la nostra cultura. E’ questa la missione di Bruno Minardi, ormai più noto come “Nonno Minardi”, che sotto la sua ala ha accolto tanti e tanti “nipoti”: in quest’ultimo anno scolastico quasi 500, divisi in oltre 30 classi, dalle III alle V, sparse tra la scuole primarie di sette comuni. Per loro Minardi, ottant’anni, si è organizzato con un’agenda fitta di incontri e, da settembre ad oggi, ha percorso ogni settimana i km che separano tra loro Ferrada, Calvari, Cicagna, Isolona, Lorsica, Uscio e Avegno, dove abita, spingendosi poi fino a Sestri Levante e Casarza Ligure. Ora il “popolo” di piccoli studenti si prepara al debutto teatrale, con un ricco calendario di recite in genovese: si parte il 18 e 19 maggio a Sestri Levante, dove presso il Teatro Ariston, con la collaborazione dell’Associazione Culturale “O Leûdo”, saliranno sul palco gli alunni delle III, IV e V di Pila (il 18), San Bartolomeo e Santa Vittoria (il 19). Il 26 maggio sarà la volta di Uscio: qui III, IV e V si esibiranno alle 20 presso il teatro parrocchiale. Il 27 maggio ci si sposterà al Teatro di Monleone di Cicagna, per l’esibizione delle classi di Cicagna, Ferrada, Calvari, Lorsica e Isolona, in programma presso alle 20.30. Nel mese di giugno si terranno poi le recite dei bambini di Casarza Ligure e Avegno: i primi si esibiranno il 7 a Villa Sottanis (III e IV la mattina e le V il pomeriggio), i secondi infine il 9 presso la Società di San Pietro il pomeriggio.
Tutti i bambini hanno preparato canzoni, proverbi e filastrocche. Per loro inoltre Minardi ha scritto alcune mini commedie, sempre rigorosamente in dialetto, in cui ognuno avrà una piccola parte. L’unire il genovese e il gioco pare essere la formula del successo di questi corsi: “I ragazzi imparano divertendosi e così sono più stimolati a fare domande”, spiega con orgoglio il “nonno”, che ci tiene a sottolineare: “Non sono un professore, non sono nemmeno diplomato, sono solo un appassionato e quando entro in classe mi sento uno di loro”. Per “loro”, i ragazzi, Nonno Minardi d’altra parte è un punto di riferimento: è il “signore” che insegna loro la grammatica genovese, con la sua pronuncia e anche un po’ della sua difficile scrittura, ma anche colui che li conduce in un viaggio alla scoperta del significato di parole che oggi non si usano più, della cultura, della storia e della tradizione dei nonni: “Mi piace quando mi dicono: - La nonna mi ha detto questo, il nonno mi ha spiegato che…, vuol dire che a casa ne parlano e che l’argomento li prende: la mia speranza è che tra tutti questi ragazzi almeno un po’ portino avanti la tradizione del genovese”.
E nonno Minardi è approdato anche all’etere: cura infatti insieme alla speaker Laura la rubrica “Parlemmu zeneize cou messiavo Minardi”, ogni lunedì alle 9.20 su Radio Aldebaran.

Tratto da CORFOLE! del 5/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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