EDIZIONE
CARTACEA
  • SFOGLIA
  • SCARICA
  • ARTICOLI
  • TEMPO LIBERO

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    IL MERCATINO DEL LEVANTE
    • VENDO vendo inserto per camino ...
    • REGALO regalo termosifoni come n...
    • VENDO vendo grazioso divano a 2...
    • VENDO graziosa credenza vintag...
    • VENDO elegante e importante cre...
    • VENDO grazioso originale partol...

     

    Bedini Elettrodomestici

     

    Leani Ardesie

    AZIENDE DEL TERRITORIO

     

    By IDT-Midero

    UTILITÀ

    L'AIUOLA - Nevicano ravioli

    Visto che siamo in periodo elettorale e avrei troppe cose su cui soffermarmi scappo dall’argomento e mi rifugio in immagini belle, semplici, positive... buon cibo, il caldo del caminetto, le ris...

    Sapevi che... si dice “Piantare in Nasso”?

    ...e deriva da una mitologica tragedia d'amore (sigh!) Eh s&igrav...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    attualita, cultura, storia locale

    di Chiara Staderoli | 01 Marzo 2011 | in categoria/e attualita cultura storia locale

    Chi l'avrebbe detto: l'Unita' d'Italia passa anche per... l'ora legale. A marzo si spostano gli orologi ed e' curioso scoprire che questa esigenza e' nata per i treni ed e' stata sfruttata come ‘arma' di guerra

    Chi l'avrebbe detto: l'Unita' d'Italia passa anche per... l'ora legale. A marzo si spostano gli orologi ed e' curioso scoprire che questa esigenza e' nata per i treni ed e' stata sfruttata come ‘arma' di guerra

    Ripercorrere la storia dell’Italia unita attraverso la storia dell’ora legale: questo l’obiettivo  della mostra che la “Associazione Culturale il Sestante” organizzerà in primavera a Casarza Ligure, nell’ambito delle manifestazioni ufficiali per il 150° anniversario dell’Unità d’Italia. “L’idea- spiega il presidente dell’associazione, Vincenzo Gaggero - nasce  dalla lettura di un articolo  pubblicato su “Il Giornale” del 1° luglio 1992 (“E il Re ordinò: sincronizziamo gli orologi”, n.d.r. ), nel quale il giornalista, partendo dalle necessità che condussero il Re Vittorio Emanuele II a fissare un’ora ufficiale valida per tutta l’Italia, racconta come si è arrivati all’attuale concezione dell’ora legale.” Da qui,  dalla storia di uno Stato che per arrivare ad un’unificazione piena ha dovuto attraversare mille traversie, nasce l’idea di una mostra che  racconti  uno, cento, mille aspetti di questa storia: “Siamo in fase organizzativa- conclude Gaggero- tuttavia, abbiamo le idee chiare su  ciò che proporremo ai visitatori: dal momento che la storia dell’ora moderna e quella delle ferrovie sono fortemente intrecciate, vorremmo presentare un plastico con la vecchia e la nuova stazione di Sestri Levante, con la strada verso Casarza, assieme ad alcuni convogli ferroviari provenienti da collezioni private, copie di vecchi orari e orologi ferroviari; copie delle gazzette ufficiali che pubblicarono i decreti  sull’uniformazione dell’ora, e tante altre chicche.”
    QUANDO I TELEGRAMMI PARTIVANO ALE 10 E ARRIVAVANO... ALLE 9.42!
    Lo sviluppo della rete ferroviaria su tutto il territorio italiano cresce in maniera esponenziale nella seconda metà dell’Ottocento, facendo emergere un problema che nessuno si era mai posto: le  differenze di orario tra una città e l’altra: “All’epoca- spiega Gaggero – si misurava il tempo con la propria meridiana, con notevoli differenze di ora solare da un luogo all’alto, creando notevoli disagi alla circolazione ferroviaria. Basti pensare che i capitreno ricevevano un orologio con il quale regolare partenze e arrivi dei convogli e ad ogni stazione erano costretti a regolare l’orologio, in avanti o indietro,  in base allo spostamento del treno”. Lo stesso problema si verificava nei trasporti marittimi e nei servizi postali. Pensate che un telegramma inviato da Venezia alle 10 arrivava a Torino alle 9,42. Per porre rimedio a ed uniformare l’ora in tutta l’Italia unita, Vittorio Emanuele II  emanò il 22 Settembre 1866 un regio decreto con il quale disponeva che il servizio ferroviario, quello dei telegrafi e delle poste e dei trasporti marittimi sarebbe stato regolato, per l’Italia continentale, con il tempo medio di Roma, mentre per la Sicilia e la Sardegna si sarebbe adottato il meridiano di Palermo (con una differenza di circa + 3 minuti rispetto Roma) e Cagliari (+ 14 minuti rispetto a Roma).
    L’INVENZIONE DEI FUSI ORARI
    Nel 1858, Quirico Filopanti propose l’idea dei fusi orari, ipotizzando che  la terra potesse essere suddivisa, idealmente, in corrispondenza di 24 meridiani (distanti 15° di longitudine), in 24 spicchi, ad ognuno dei quali avrebbe dovuto corrispondere un orario. Ogni fuso avrebbe dovuto differire da quello successivo di un’ora, mentre avrebbero coinciso i minuti e i secondi. Nell’idea dell’inventore, il primo fuso avrebbe dovuto essere centrato sul meridiano di Roma. In pratica, poi, con il Trattato di Londra, il meridiano 0° andò a coincidere con quello di Greenwich. Tanto più la rete ferroviaria s’infittisce, tanto più gli stati aderiscono al Trattato inglese, quanto più l’ora locale delle meridiane perde il proprio ruolo di ora ufficiale. Nel 1893, con il Re Umberto I, l’Italia unita aderisce al sistema dei fusi e, con un regio decreto del 10 agosto, si stabilisce che  il servizio ferroviario italiano sarà regolato a partire dal 1 Novembre  secondo il tempo solare medio dell’ Europa Centrale, determinato sulla base del meridiano situato a 15° ad est di Greenwich.
    L’ORA LEGALE COME ‘ARMA’ DI GUERRA
    Il 3 giugno 1916, un anno dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, entrò in vigore, per la prima volta in Italia, l’ora legale estiva. Curioso è notare come, sulla base delle riflessioni di Benjamin Franklin,  il nuovo sistema orario sia stato adottato, durante il  conflitto, per economizzare ore di luce, valendogli il nome di “ora di guerra”.  L’ora legale estiva rimase in vigore fino al 1920, per poi essere nuovamente adottata nel 1940, allo scoppio del secondo conflitto mondiale. “Durante la Seconda Guerra Mondiale - spiega Gaggero -  l’adozione dell’ora legale estiva presentò diverse particolarità: innanzitutto, nei primi anni di scontri, l’ora di guerra rimase in vigore dal 14 giugno 1940 al 2 novembre 1942; in seguito, nel 1944 e nel 1945, l’ora legale estiva ebbe due durate diverse, una per il Regno d’Italia e una per la Repubblica Sociale Italiana, sfalsate di pochi giorni”.Il sistema dell’ora legale estiva rimase in vigore fino al 1948, per poi rientrare in vigore, in maniera definitiva nel 1966.
    L’ORA LEGALE AI GIORNI NOSTRI
    Sulla base di una risoluzione del Parlamento Europeo del 1978, che invitava il Consiglio e la Commissione della Comunità Economica Europea ad uniformare la legislazione sull’ora legale estiva fra gli Stati membri della comunità, i cambi dell’ora furono stabiliti dalle 2 alle 3 e viceversa. In Italia, l’ora legale estiva attuale  – in vigore dall’ultima domenica di marzo, all’ultima di ottobre -  è un’ ”invenzione” abbastanza recente, che risale al 1996.

    Tratto da CORFOLE! del 3/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata


     


    I commenti dei lettori
    pighin:

    interessante scoprire come treni, navi e telegrafo abbiano posto in modo inesorabile l'esigenza dell'ora unificata ... prima fare il punto nave doveva davvero essere molto arduo ...


    Lascia il tuo commento

    *verrai automaticamente iscritto alla newsletter per ricevere mensilmente gli aggiornamenti.

    Acconsento al trattamento dei dati - dlg. 196/03
    1) CONFERIMENTO DATI / CONSENSO
    I dati conferiti attraverso l'invio della scheda, sono destinati ad essere utilizzati e trattati per i fini del servizio in oggetto.
    Il conferimento dei dati personali è facoltativo. Il conferimento e il relativo consenso sono condizioni essenziali per l'accettazione del servizio. In caso di rifiuto del consenso il servizio non sarà erogato.
    2) CONSERVAZIONE PROTEZIONE DATI
    I dati sono conservati (attraverso mezzi digitali) in una banca dati di proprietà di IDT-Midero e dei relativi Responsabili del trattamento. Tali banche dati sono organizzate e gestite secondo quanto previsto dalle vigenti normative.
    3) TRATTAMENTO DATI
    I dati sono trattati da dipendenti e/o professionisti e/o incaricati e/o collegati a e da IDT-Midero , ad eseguire le attività di gestione o a svolgere operazioni tecniche occorrenti per la miglior organizzazione informatica degli archivi.
    4) COMUNICAZIONI
    I dati potranno essere comunicati da IDT-Midero esclusivamente a soggetti suoi clienti che le abbiano conferito un incarico di ricerca e selezione ed a società proprie collegate o controllate.
    5) DIRITTI DELL'INTERESSATO
    L'art. 7 del Dlgs. n.196/2003 conferisce all'interessato l'esercizio di specifici diritti, quali ad esempio:

    - il diritto di ottenere dal titolare del trattamento dei dati la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo riguardano e la messa a disposizione dei medesimi in forma intelligibile;
    - il diritto di conoscere l'origine dei dati, la logica e le finalità su cui si basa il loro trattamento;
    - il diritto di ottenere la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in violazione della legge, come pure l'aggiornamento, la rettificazione o, qualora l'interessato vi abbia interesse, l'integrazione dei dati medesimi;
    - il diritto di opporsi in tutto o in parte, per motivi legittimi, al trattamento dei propri dati personali ancorchè pertinenti allo scopo della raccolta;
    - il diritto di opporsi in tutto o in parte al trattamento previsto ai fini di informazione commerciale o di invio di materiale pubblicitario.

    Per ciascuna richiesta di cui all'art. 7 del Dlgs n. 196/2003, può essere chiesto all'interessato, ove non risulti confermata l'esistenza di dati che lo riguardano, un contributo spese, non superiore ai costi effettivamente sopportati, secondo le modalità ed entro i limiti stabiliti dal Dlgs n.196/2003, art.10, comma 7, 8 e 9.
    I diritti riferiti ai dati personali concernenti persone decedute, possono essere esercitati da chiunque vi abbia interesse. Nell'esercizio dei diritti di cui all'art. 7, l'interessato può conferire, per iscritto, delega o procura a persone fisiche oppure ad associazioni.

    Le richieste ex art. 7 Dlgs n.196/2003 potranno essere inoltrate all'indirizzo info at corfole.com , oppure Tel/Fax 0185.938009
    USCIRE

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

    Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

    L'AIUOLA
    di Giansandro Rosasco

      Vai alla rubrica

      IL TAPPIRO D'ARDESIA

      Vai alla rubrica

      LA PAROLA AGLI ESPERTI

      Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

      Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

      Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

      Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

      Corfole si rinnova, partecipa alla trasformazione!

      Nove anni di noi, diciannove di “giornalino rosa” e tante novità in arri...

      TUTTO SUL BONUS GIOVANI COPPIE

      La legge di stabilità 2016 ha introdotto, a favore delle giovani coppie, un incentivo fiscale per l’acquisto di mobili destinati all’arredo della lo...

      DICIAMOCELO