attualita, edizione cartacea

di Claudia Sanguineti | 01 Marzo 2011 | in categoria/e attualita edizione cartacea

COLLEZIONI STRANE -Alessando Musto, fotografo e viaggiatore, fa riprodurre i nomi dei figli in tutte le lingue del mondo. Non solo: anche calamite, miniature, etichette, penne e... Topolino

Quante cose si possono portare, di ritorno da un viaggio? A voi la scelta: o il classico souvenir, la cui copia identica si trova in ogni parte del mondo, oppure qualcosa di più particolare, di più ricercato che esce un po’ dai classici cliché touristici. “E’ dagli anni 70 che con mia moglie Gabriella viaggiamo per il mondo – racconta Alessandro Musto, 60 anni, fotografo professionista - Siamo sempre stati curiosi ed attratti dalle cose che identificano un posto, e così, sin da subito, è nata la passione di collezionare oggetti particolari e non standardizzati”.
Alla coppia un bel giorno è venuto in mente di recarsi nella reception dell’hotel in cui erano alloggiati e farsi scrivere nella lingua del posto i nomi dei propri 3 figli, rigorosamente in ordine di nascita e su carta intestata: Valeria, Laura, Andrea.
“Ne sono nate delle belle, anche perché ogni Paese ha un numero di consonanti e vocali diverse rispetto al nostro. In un mix tra inglese, francesce e quant’altro, ci siamo riusciti a spiegare in tantissime parti del mondo, tanto che a casa ora sono appesi un bel po’ di quadretti con i nomi dei nostri ragazzi in più lingue: fogli gelosamente conservati che ne hanno visto delle belle, anche tornare a casa non stropicciati tra aerei, valigie e zaini è stata un’impresa. Collezione bizzarra? Di sicuro era un modo per ricordare i nostri figli anche dall’altra parte del globo”. Dal Vietnam alla Filippine, dal SudAfrica alle Antille sino al Brasile, ogni posto ha lasciato la sua impronta. Ma non finisce qui: non solo nomi raccolti in ogni parte del globo, ma anche altri piccoli particolari insoliti: “In ogni posto dove siamo stati abbiamo cominciato a collezionare anche i Topolini in tutte le lingue, compreso quello in lingua cinese che si legge all’incontrario. Ancora, gli ‘attacchini’, le calamite da frigo, un po’ insoliti e particolari: ne abbiamo raccolte talmente tante che il frigorifero ormai esplode, e un’altra lastra di metallo sta per essere riempita. E poi, da sempre, ho la passione per le miniature di qualsiasi cosa: dalla bottiglietta della Coca Cola a minisandali di cuoio, ogni cosa riprodotta in mignon mi ha attirato, in qualsiasi posto mi trovassi”.
Finito? Macchè. L’elenco continua con bottiglie di birra provenienti da bar e pub di ogni Paese; etichette dei vini originari dei posti visitati nei numerosi viaggi internazionali. E ancora, numerosissime le penne d’acqua raccolte: anche di quello Musto ha fatto incetta. “Qualcuno mi definisce l’ ‘uomo delle collezioni’, ma tutto, ripeto, nasce dalla curiosità: ho iniziato sin da bambino, con le figurine di Topolino e degli Almanacchi da ritagliare e incollare con la Coccoina, e da allora non mi sono più fermato”. 
 

Tratto da CORFOLE! del 3/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata