attualita, edizione cartacea

di Paolo Della Sala | 01 Febbraio 2011 | in categoria/e attualita edizione cartacea

QUESTIONI DI SOPRAVVIVENZA - Paesi fantasma, mare sporco, negozi chiusi: le strategie del passato hanno fatto cilecca, e' ora di cambiare strada

Los Angeles ha 3,8 milioni di abitanti, un sindaco e 15 consiglieri; San Antonio 1,4 milioni, un sindaco, pagato 4mila dollari l’anno, e 10 consiglieri, pagati 20 dollari a seduta. Sestri Levante ha 18.000 abitanti e 21 consiglieri. Chiavari 27.500 abitanti e 20 consiglieri. Servono città più dinamiche, meno invase dal "pubblico", più agili.
Tra chiusure e parcheggi
Nel carrugio e in Corso Colombo di Sestri Levante hanno chiuso un’edicola, una rosticceria, un casalinghi. C’è crisi anche a Pila. Gli affitti dei locali sono altissimi e se non si vende conviene chiudere la baracca. Ecco il polso della situazione, direttamente da parte dei commercianti del centro.
Cosa dicono i commercianti
Il gestore della Angiolina -storico ristorante dove hanno mangiato re, industriali, gente comune, turisti- sintetizza così: "D’estate per noi va bene, d’inverno invece.. sarà perché mancano parcheggi interrati in centro, ma se piove la gente va via in auto e si perde il giro. Pertanto si comincia a pensare di chiudere d’inverno".
Il bar Baciollo, altro locale storico, pratica già una pausa invernale. "Anche di sera ci sono problemi: la gente esce meno e altri problemi nascono dalla mancanza di una visione urbanistica coerente." Lo conferma l’esercente di una pescheria: "Il carrugio in questi mesi è deserto. Inoltre il mercato del pesce -anche se non è decollato- rischia di diventare un supermarket per turisti in cerca di emozioni marine… Vanno anche se pagano di più, pensando che ci sia un prodotto più fresco di quello che noi peschiamo direttamente o acquistiamo dagli stessi pescherecci. E così siamo in crisi tutti, pescherie e banchi del mercato".
Lavora bene il negozio di alimentari del carrugio, dove vanno i turisti e la gente del centro, ma anche qui la situazione invernale è dura: "Serve una programmazione migliore del traffico: il parcheggio di Sant’Anna è stato un delirio, visto da qui, dove la popolazione ancora vive e a volte ha bisogno di usare un mezzo di trasporto".
Il gestore dell’unica edicola rimasta conferma: "Il centro storico è scomparso. Sono andate via le scuole, hanno chiuso molti uffici, gli artigiani, le piccole aziende. Senza di loro sparisce la comunità, il suo colore, i profumi delle case, cioè le cose che i turisti cercano".Secondo Gaetano Giangreco, della boutique Villamarena: "Sestri soffre più di altre città e nella stagione invernale il calo è ormai cronicizzato. Inoltre nessuno pensa alla qualità del mare, che dovrebbe essere la prima preoccupazione per una città turistica. Le acque sono peggiorate anche nei posti che una volta erano i più puliti. I parcheggi? Si veda cosa hanno fatto a Rimini: una passeggiata a mare con parcheggi interrati lungo tutta la strada… Sa quanto ci hanno impiegato a farla? Un anno! E a Nizza hanno fatto una strada sotterranea che dall’autostrada arriva direttamente al mare, dove si trovano parcheggi gratuiti e un benvenuto. E’ possibile fare opere di questo tipo anche qui, chiedendo aiuto a imprenditori privati a patto che non si tratti di speculatori legati al potente di turno. Il problema è che manca una cultura positiva nei confronti di chi fa impresa. Così facendo però non si crea ricchezza".
La merenderia/pizzeria appena aperta?"D’estate abbiamo lavorato, ma ora abbiamo chiuso e riapriamo a marzo. Il nostro target sono stranieri al 70%, milanesi al 20% e al 10% ragazzi del posto. Servono iniziative, spettacoli e si dovrebbe permettere a chi non fa rumore di tenere aperto oltre le due di notte. Ci vogliono informazioni in più lingue, ma non cartelli enormi e brutti."
Secondo Paola Picco, della agenzia immobiliare Nazionale: "Piazza Matteotti, cuore della città, dovrebbe e potrebbe essere un salotto. Sarebbe una delle più belle piazze d’Italia, sospesa com’è tra due mari, invece è un parcheggio, ci stazionano camion e hanno messo una barriera per l’accesso delle auto che sembra un loculo. La zona Balin è ugualmente deprimente. Un parking interrato più vicino e condiviso dalla popolazione (scuole di piazza della Repubblica, per esempio) aiuterebbe il commercio e darebbe più vita alla città".
Arbasetti, esercente di un moto center nel centralissimo viale Roma, mi conduce a vedere i portici transennati, coi soffitti caduti: "Ci sono stallattiti formate dall’acqua che cade, mentre il contenzioso tra amministrazioni e cittadini sulla proprietà dei portici va avanti da ben 40 anni. E’ il segno che la città ha bisogno di un urgente colpo d’ala." Gli affari? "La strada rimane trafficata, ma in città ci sono meno giovani, gli unici che comprano moto".
I MODELLI SBAGLIATI
Calano i residenti e il timore è che Sestri diventi un ghost village: il modello (sbagliato) è Portofino. Ma Sestri è grande e qui di turismo soltanto non si campa, soprattutto se è ostacolato dalle seconde case e da un’ostilità alle novità, come i campi da golf (la prima azienda di Rapallo!). E’ saltato l’abbinamento tra turismo estero e la valorizzazione delle tradizioni, dei colori e sapori del posto.

Tratto da CORFOLE! del 2/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata