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cultura, edizione cartacea, storia locale
di Claudia Sanguineti | 01 Febbraio 2011 | in categoria/e cultura edizione cartacea storia locale
Carnevale: quando facevamo invidia a Venezia e le maschere erano i visitti, il rebello e o paisan. E a sorpresa ritorna il veglione di Chiavari!
Febbraio è tempo di Carnevale: a Chiavari c’era una bellissima tradizione che via via si è un po’ persa, catturata dagli inevitabili cambiamenti che il tempo porta con sé. Nei primi decenni del 900, molti anziani lo ricordano ancora, Caruggio dritto era un scintillio di colori, maschere, tanto che, paradossalmente, era, come dire, una cosa ‘seria’. Ci sono diversi episodi che si potrebbero ricordare, ve ne vogliamo lasciare due, che forse ai nostri ‘vecchi’ faran venire un po’ di nostalgia. Ci aiuta un diario, aperto da un noto esperto di storia locale, Cesare Dotti, curatore tra le altre cose del Lunaio di Chiavari dell’associazione O Castello: a scriverlo, è suo padre, Marino.
Le maschere di un tempo
"Ricordo perfettamente i Carnevali di Chiavari – scriveva Marino – La gente si riuniva tradizionalmente e spontaneamente. Non c’era nessuna organizzazione: verso le 15 e 16 dei giorni come giovedì grasso, sabato grasso, domenica di Carnevale, martedì grasso e domenica della Pentolaccia, il Caruggio cominciava a riempirsi. Molti lo percorrevano avanti e indietro, altri si fermavano sotto gli archi dei portici. Oltre al lancio dei coriandoli, stelle filanti, caramelle, il divertimento maggiore, specialmente dei mascherati verso i non mascherati, era quello degli scherzi, ovvero "leggersi la vita" e "scoprire gli altarini" in pubblico, mettendo in imbarazzo quello preso di mira. I costumi erano i soliti -Pierrots, Arlecchini, Brighella- ma c’erano tre maschere veramente tradizionali". La prima, "era d’uso, generalmente delle donne, ma qualche volta anche degli uomini, di indossare vestiti neri, antichi da signora (i ‘visitti’), conservati nelle famiglie, spesso veramente belli e di valore".
La seconda maschera tipica era "il rebello: uomini, qualche volta donne, vestiti di abiti laceri e vecchissimi. Per pantaloni, talvolta, i mutandoni bianchi legati alle caviglie che usavano un tempo; in testa, un cappellaccio rotto. E come maschera, assolutamente immancabile e tradizionale, una mezza zucca legata dietro la nuca al collo. Dietro alla zucca si celavano nella maggioranza dei casi distinti signori e notissimi professionisti". La terza, "o paisan, ovvero travestimento con vestiti da contadini, con maschere dai tratti ridicoli, l’immancabile ‘cavagno’ al braccio e l’altrettanto, immancabile, ombrello da contadino rosso o verde. Dialetto d’obbligo, quello della val Graveglia".
I maestosi veglioni al Cantero
Sessanta, settant’anni fa, molti poi ricordano un evento unico nel suo genere associato al Carnevale di Chiavari, il Veglione. Noto quello al teatro Cantero, bellissimo, maestoso, con maschere e musiche da far invidia, dicono, persino a Venezia. Documenti come le vecchie edizioni della rivista "Carnevaleide", vero e proprio simbolo della satira cittadina, documento pervaso da battute pungenti e a volte irriverenti, ma caratterizzate da un perenne e incessante amore per Chiavari, o i manifesti che annunciavano il Carnevale cittadino, testimoniano ancora oggi quelle serate, a pochi passi da una piazza Matteotti invasa dai coriandoli e confetti, e dalla grande Pentolaccia, uno dei pochi simboli rimasti oggi di quell’epoca.
Oggi rimane solo la malinconia...
Fa malinconia ricordare la complicità tra cittadini e quei giovani che la mattina, appena alzati, si chiedevano chi era quella maschera che li aveva salutati la sera prima...
Ritorna il veglione!
A sorpresa, dopo anni, a Chiavari torna il Gran Veglione: ad organizzarlo i Lions del comprensorio di Chiavari, Sestri Levante, Val Fontanabuona e Val di Vara, che dopo mesi di impegno ripropongono uno degli eventi chiavaresi più sentiti e partecipati nel passato. Obiettivi principali, divertire, richiamare una tradizione e, soprattutto, realizzare opere per il Centro Benedetto Acquarone. L’appuntamento è per venerdì 4 marzo al teatro Cantero, in uno scenario unico e incantevole. Prima del veglione danzante, al quale sono tutti invitati, prevista un’affascinante sfilata nel centro storico.
Il Carnevale a Lavagna: maschere, marionette e... merende!
A Lavagna quest’anno il Carnevale si festeggia il 26 febbraio, grazie alla festa "Tutti in maschera" organizzata Arciragazzi Tigullio in collaborazione con il Comune. L’appuntamento, dedicato a bambini e famiglie, è in piazza Ravenna dalle ore 15 in poi. Una grande festa con laboratori artistici, marionette, mascherine, trucchi e merenda. Parola d’ordine, spargere la voce. (C.S.)
Tratto da CORFOLE! del 2/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
I commenti dei lettori
Corrado Mello:
A Recco quando fanno il carnevale?
Quest'anno cosa faranno di bello?
Varrà la pena di venire da Milano apigliare un po di freddo con mio nipotino?
Grazie di un eventuale riscontro.
geomello @virgilio.it
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