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    attualità

    01 Luglio 2010 | in categoria/e attualita

    CAMOGLI, LA BELLEZZ ANON BASTA: il borgo marinaro alla ricerca di un'identità tra ‘cartolina' per turisti e città da vivere

    CAMOGLI, LA BELLEZZ ANON BASTA: il borgo marinaro alla ricerca di un'identità 
tra ‘cartolina' per turisti e città da vivere

    Sono nata a Camogli ma sono stata all’estero per motivi di studio e di lavoro e sono rientrata definitivamente nella mia città solo nel 1994, quando ho ereditato la vecchia casa di famiglia, costruita da mio nonno con una cooperativa privata nel lontano 1923. All’inizio non ho trovato Camogli molto cambiata, in Via della Repubblica c’erano tanti negozi, una storica cartoleria, macellai, negozi di alimentari, due pescherie, due negozi di scarpe, un bel negozio di casalinghi che esponeva le liste di nozze dei futuri sposi, un ferramente dove si trovava di tutto, una profumeria, insomma era vivibile per i residenti che non dovevano spostarsi per le necessità quotidiane.
    Tutto è cominciato con il rifacimento della pavimentazione della bella strada ottocentesca su cui si affacciano i grandi palazzi della stessa epoca, e ha cominciato a circolare la voce che quello era il salotto di Camogli, al punto che sembrava che il Comune volesse addirittura fare una festa d’ inaugurazione, di cui poi non si è più parlato. Poi la strada è stata chiusa al traffico dalle 11 in poi con due cancelli che niente hanno a che fare con lo stile della via.
    Ora Camogli è costituita da quattro strade parallele, una sopra l’altra: Via Garibaldi, Via della Repubblica, Via Lorenzo Bozzo, che è cieca, e Corso Mazzini, una volta un viale alberato dove si affacciano i palazzi e le ville più belle e anche una via di scorrimento, dove comunque il traffico una volta era limitato, ma in seguito alla chiusura della via sottostante tutto il traffico si è riversato su questa strada, rendendola rumorosa e invivibile. Piano, piano i negozi hanno cominciato a chiudere i battenti, con la motivazione che senza traffico il commercio era impossibile.
    Altri hanno modificato il tipo di merce per renderlo più adatto a una clientela di passeggio, e con l’apertura di un supermercato appena fuori città, anche di negozi di alimentari alla fine ne sono rimasti solo tre. Corre una leggenda metropolitana per Camogli, qualcuno dice che un membro della Giunta Comunale passando per Via della repubblica con altre persone abbia detto “tutti questi negozietti devono sparire, qui devono aprire solo negozi griffati”. Leggenda? Intanto quella che una volta era l’anima della città ora è ridotta a un paesaggio deserto. I ristoranti aprono solo la sera, per fortuna ci sono due bar con i tavolini fuori e le note di colore dei rotoli di tovaglie di plastica esposte da un nuovo negozio de ferramenta. Gli unici negozi di alimentari rimasti sono una benedizione per coloro che non vogliono o non possono andare fino al supermercato o a Recco per fare la spesa.
    Insomma, per ora Camogli è un ibrido, ben venga il turista, ma quello va e viene, e dov’è il turista che compra nei negozi griffati? Nei giorni festivi i treni sfornano quantità di “bagnanti” giornalieri, le spiagge libere non esistono quasi più, ora si chiamano “spiagge attrezzate” dove è necessario noleggiare almeno un lettino per potersi sdraiare al sole.
    D’estate non si riesce a circolare ma la bellissima palazzata che si affaccia su Via Garibaldi continua a mostrare inesorabilmente le sue finestre serrate che si aprono solo in Agosto e per pochi giorni. Vogliamo ricordare la Camogli dei tempi in cui era una città viva, piena di gioventù, ci si conosceva tutti, c’erano tanti negozi e negozietti che servivano ai residenti per le necessità giornaliere, poi d’estate arrivavano quelli che allora si chiamavano “i bagnanti” che spesso avevano una casa di proprietà, spalancavano le finestre sulla passeggiata e con loro arrivavano altri giovani, così si rinnovavano amicizie di anno in anno o se ne facevano di nuove. Naturalmente d’estate la passeggiata a mare era il nostro regno, c’era un famoso bar dove i sedevano le famiglie per godersi un buon gelato a buon mercato. La spiaggia era il nostro parco giochi, ce n’era tanta libera e tanto spazio per divertirsi. Camogli risorgerà dalle sue ceneri? Ce lo chiediamo tutti.
    Anna Maria ‘Lilla’ Mariotti
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