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attualità
01 Marzo 2010 | in categoria/e attualita
RAPALLO-SANTA: Una rivalità che parte dai pirati del 500 e arriva ai giorni nostri con i naviganti di facebook con i gruppi "Santa divina, Rapallo burina" e "Rapallo provincia subito" (ARTICOLO TRADOTTO IN SPAGNOLO: Rapallo-Santa: Una rivalidad qu
Solitamente aleggia come un'ombra indefinita e negli ultimi tempi con la realizzazione del tunnel è tornata in maniera roboante alla ribalta: è la rivalità tra Rapallo e Santa. Il tutto dopo le dichiarazioni del Sindaco sammargheritese Roberto De Marchi, il quale ha aperto uno spiraglio nella porta che l'amministrazione comunale aveva chiuso in più occasioni a doppia mandata sul progetto di collegare le due cittadine tramite traforo: in ultimo, durante il tavolo operativo a cui hanno preso parte i rappresentanti dei due Comuni e i tecnici di Regione e Provincia lo scorso 18 febbraio. Il primo cittadino di Santa Margherita si è mostrato disponibile a portare avanti un dialogo, a condizione che il discorso venga affrontato in ottica comprensoriale e prendendo in considerazione unicamente l'ipotesi di tunnel “lungo”, con imbocco dal Covo di Nord Est. Se la concertazione tra le due località tigulline proseguirà in maniera fattiva (anche se l'avvio dell'iter presenta comunque oggettive difficoltà, in primo luogo quella di reperire i finanziamenti) e il progetto andasse in porto, sarebbe veramente il caso di stappare una bottiglia. Non solo per brindare alla realizzazione dell'opera, ma anche al fatto che Rapallo e Santa Margherita, almeno per una volta, seppellirebbero l'ascia di guerra. Già, perchè tra i “cari, odiati cugini” i retaggi di un secolare campanilismo di avvertono ancora, eccome.
1500 - soldi per il castello di rapallo? ci facciamo la fortezza!
Il primo episodio, storicamente documentato, risale al lontano 1550, l'anno successivo al “sacco” di Rapallo messo in atto dai pirati capitanati da Dragut. In seguito all'incursione, il Senato di Genova approvò la costruzione di un castello che, in futuro, preservasse i rapallesi da eventuali attacchi pirateschi: ordinò quindi al podestà di Rapallo di radunare i rappresentanti dei quartieri per invitarli a contribuire economicamente alla spesa. è a questo punto che sorsero i primi attriti. Gli abitanti del rione Pescino, territorio sammargheritese allora soggetto al governo di Rapallo, si mostrarono a dir poco reticenti nell'impiegare il proprio denaro per un'opera che avrebbe protetto i rapallini, ma non i sammargheritesi. Puntare i piedi, a quanto pare, fu utile: gli abitanti di Pescino riuscirono infatti ad ottenere una delibera che permise loro di mettere mano alle proprie risorse economiche non per la costruzione del Castello di Rapallo, bensì per l'edificazione di una fortezza a Santa Margherita, sullo scoglio di san Temo.
1700 - il campanile che pende e gli sfotto’
Dalle torri delle roccaforti a quelle campanarie, il passo è breve. Il sipario si riapre sul XVIII secolo. I rapallesi, in quel frangente, sono alle prese con le operazioni di rifacimento del campanile della Basilica dei Santi Gervasio e Protasio. Secondo i progetti, la nuova costruzione avrebbe dovuto raggiungere un'altezza alquanto elevata, così da rappresentare una sorta di simbolo di dominio sul territorio circostante, in primis quello sammargheritese. Peccato che gli ambizioni progettisti non tennero conto del fatto che il sottosuolo non avrebbe retto all'impatto. Fatto sta che, mano a mano che procedevano i lavori, la torre andava assumendo un curioso assetto pendente. Al che gli addetti alle operazioni convennero che l'altezza del campanile avrebbe dovuto essere decisamente rivista rispetto al disegno iniziale. Cosa che fomentò, e non poco, le battute ironiche da parte dei “cugini” sammargheritesi.
1800 - ferrovia: fuori ‘quel borgo di pescatori di santa
In effetti, la realizzazione di opere pubbliche e infrastrutture è sempre stata motivo di screzi tra le due cittadine. Dato che doveva essere costruita la linea ferroviaria, Rapallo e Recco inoltrarono una richiesta all'allora Regno di Sardegna per poter realizzare un unico tratto ferroviario che collegasse direttamente le due località tramite una sola galleria, senza quindi attraversare Santa Margherita, ovvero quello che definivano “un piccolo borgo di pescatori”.
1900 - divisi anche sull’acqua
La medaglia d'oro, però, va all'episodio riconducibile al secondo dopoguerra, quando l'emergenza idrica mise i Comuni di Rapallo e “Santa” di fronte alla necessità di costruire un nuovo acquedotto. Quest'ultimo, a rigor di logica, avrebbe dovuto essere unico e servire entrambe le cittadine. In realtà vennero invece realizzati due impianti separati, giusto per non smentire un campanilismo ormai assodato e perpetrato di generazione in generazione.
2000 - dai naviganti ai navigatori: la guerra continua su facebook
La competizione non si affievolisce. Tutt'altro: evolve con il mutare dei tempi e delle tecnologie. Oggi, infatti, è il social network “Facebook” a tenere vivo il campanilismo, soprattutto tra i più giovani. I gruppi più gettonati sono “Santa divina, Rapallo burina” (che conta più di 450 iscritti) e “Rapallo provincia subito”, che nella propria descrizione non lascia margini di dubbio: “Una perla del Tigullio come Rapallo non può che essere la nuova provincia della Liguria e inglobare cosi quell'inutile villaggio denominato Santa Margherita”. Gli sfottò dei rapallesi non vanno per il sottile; ma i sammargheritesi, intanto, ridono sotto i baffi quando vedono i “cugini” con la testa china sul volante dopo ore di coda nel traffico di Rapallo. Sarà il traforo a fare da paciere? I rapallesi di sicuro sperano di sì. Ma sperano anche che la luce in fondo al tunnel intravista negli ultimi tempi non sia quella del fanale un treno che sta giungendo contro di loro a tutta velocità. Proveniente da Santa Margherita.
Silvia Franchi
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GUERRA “RAPALLO - SANTA MARGHERITA” - Una rivalidad que inició con los piratas del 1500 y llega a nuestros días con los navegantes de facebook
Desde el rechazo de los sanmargueriteses de financiar el castillo y el rechazo de los rapaleses a englobar a Santa en el ferrocarril hasata los grupos en facebook “Santa divina, Rapallo burina” y “Rapallo provincia subito”
Frecuentemente sobrevuela como una sombra indefinida y en los últimos tiempos, con la realización del túnel volvió con ímpetu atener vigencia la rivalidad entre Rapallo y Santa Margherita, especialmente luego de las declaraciones de Roberto De Marchi (intendente de Santa Margherita) que abrieron una hendija en la puerta que la administración comunal había cerrado con una doble votación acerca del proyecto de conectar las dos ciudades mediante un túnel; la ultima vez durante la reunión de la mesa operativa en la que participaron representantes de las dos comunas y los técnicos de la Región y de la Provincia, el pasado 18 de febrero. El intendente de Santa se mostró disponible a iniciar un dialogo con la condición que el tema se trate con una óptica de conjunto y tomando en consideración únicamente la hipótesis del túnel largo con comienzo en el “Covo di Nord Est”. Si la concertación entre las dos localidades del Tigulio avanzase positivamente (aunque el tema presenta algunas dificultades objetivas como la de conseguir el financiamiento) y el proyecto llegase a puerto, verdaderamente sería la oportunidad de descorchar una botella. No solo para brindar a la realización de la obra pero también al hecho que Rapallo y Santa Margherita, por menos una vez sepultaron el hacha guerrera, porque entre loa “queridos – odiados primos” la herencia de un secular localismo, todavía está presente de manera indeleble.
Un poco de historia: años del 1500 - ¿Dinero para el castillo de Rapallo? ¡Nos hacemos la fortaleza! El primer episodio históricamente documentado es del lejano 1550, el año sucesivo al saqueo de Rapallo por los piratas comandados por Dragut. Después de la incursión el Senado Genovés aprobó la construcción de un castillo que en el futuro preservase a los de Rapallo de eventuales ataques piratas por lo que ordenó al Podestá de Rapallo que reuniese a los representantes de los barrios para invitarlos a contribuir económicamente al gasto y aquí fue donde surgieron los primeros inconvenientes. Los habitantes del barrio llamado Pescino, territorio de Santa Margherita sujeto al gobierno de Rapallo, se mostraron renuentes a utilizar el propio dinero en una obra que habría protegido a los de Rapallo y no tanto a los de Santa Magherita. Parece que fue útil ponerse firmes, los habitantes de Pescino consiguieron una resolución que les permitió utilizar sus recursos económicos para la construcción de una fortaleza en Santa Margherita sobre el peñasco de San Temo, en lugar de tener que contribuir al castillo de Rapallo.
Años del 1700 – el campanario que se inclina y les tomo el pelo. De las torres de los fuertes a los campaniles el paso es corto. El telón se reabre en el S. XVIII. Los de Rapallo se enfrentan a la reconstrucción del campanil de la basílica de los Santos Gervasio y Protasio, según el proyecto la nueva construcción debía alcanzar una altura tan elevada que fuese un símbolo de dominio del territorio circunstante, incluida Santa Margherita, lástima que las ambiciones de los proyectistas no tuvieron en cuenta que el subsuelo no soportaba el impacto. El hecho es que a medida que avanzaban los trabajos la torre iba sumiendo una curiosa inclinación, por lo que los constructores convinieron que la altura del campanil debía ser revisada lo cual fomentó las bromas e ironías de los “primos” de Santa Margherita.
Años del 1800 –Ferrocarril: Afuera ese pueblito de pescadores. Efectivamente, la realización de obras públicas y de infraestructura siempre fueron motivo de chisporroteos entre los dos pueblos. Cuando se debía construir la línea ferroviaria, Rapallo y Recco presentaron una solicitud, al entonces Reino de Sardegna para poder realizar un único tramo ferroviario que conectase directamente ambas localidades con una única galería, sin pasar por Santa Margherita a la que definían “un pequeño pueblito de pescadores”.
Años del 1900 – divididos también por el agua: Sin embargo la medalla de oro le corresponde al episodio en el segundo posguerra cuando la emergencia hídrica colocó a las comunas de Rapallo y Santa Margheritta frente a la necesidad de construir un nuevo acueducto que proveyese a ambos pueblos. La realidad es que fueron construidas dos instalaciones separadas, para no desmentir el localismo ya afirmado y perdurable de generación en generación.
Años del 2000 – desde los navegantes a los cibernavegantes, la guerra continua en facebook. La competencia no cede, evoluciona con el tiempo y las tecnologías. En efecto, hoy día es gracias a la red social “Facebook” que se mantiene vivo y alimenta el localismo, especialmente entre los jóvenes. Los grupos mas visitados son “Santa divina, Rapallo burina” (con más de 450 inscriptos) y “Rapallo provincia subito” que en su propia descripción no deja lugar a dudas: “Una perla del Tigulio no puede ser que la nueva provincia de la Liguria englobando de esa manera ese inútil pueblo denominado Santa Margherita”. Las burlas de los de Rapallo no son sutiles, pero los de Santa Margherita, mientras tanto se sonríen sarcásticamente cuando ven a los “primos” con la cabeza gacha sobre el volante luego de horas en el tráfico de Rapallo. ¿Será el túnel quien haga de pacificador? Los de Rapallo esperan que si pero también esperan que la luz entrevista al final del túnel no sea el fanal de un tren que les está llegando a toda velocidad, proveniente desde Santa Margherita.
Interpretado del original en italiano publicado en el Corriere Della Fontanabuona e del Levante (CORFOLE)
I commenti dei lettori
anonimo:
bla bla bla
scoommetto che scrivi dalla perifeia dibusalla te
santa divina rapallo burina:
ma lo hanno......vorrei vedere da dove viene lei.... e' solo invidia ...sono posti stupendi dove la gente viene da tutto il mondo per vederli...
cmq se vorra' visitarle sara' ben accolta/o
fondatore del gruppo santa divina rapallo burina:
....non portera' la pace il traforo anzi aumentera' le liti perche' i sammargheritesi nn lo vogliono il traforo perche' in un borgo cosi' piccolo 1 intaserebbe il traffico 2 rovinerebbe il paesaggio
anonimo:
rapallo se non avesse il mare sarebbe come la periferia di Genova.. a Santa sono pescatori vestiti firmati che campano di rendita sugli appartamenti.. farebbero meglio ad abbassare la cresta e cominciare a capire che devono tutto al mare non avrebbero nienete
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UNA RICHIESTA DAL PERU’Articolo molto interessante sul cognome Sanguineti, il cognome di mia madre....