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attualita, cultura, edizione cartacea, storia locale
di Pier Luigi Gardella | 31 Marzo 2014 | in categoria/e attualita cultura edizione cartacea storia locale
PERCHE' SI CHIAMA COSI'? > San Colombano Certenoli, che si chiamava Bembelia, e la strana tradizione del “trumbâ de neutte”
Il Comune si estende su una superficie di circa 43 Kmq ed è dunque molto più esteso di Chiavari e Lavagna che non raggiungono i tredici Kmq ognuno. Il suo antico nome era Bembelia, con il quale è citato in documenti del X secolo che indicavano varie celle monastiche dove erano insediati i Monaci Colomboniani di Bobbio. Una di queste era appunto Bembelia che derivava il suo nome dalla tribù dei Bimbelli che secondo Plinio il Vecchio occupava anche la valle del Lavagna con centro appunto in quello che oggi è San Colombano Certenoli.
Il nuovo nome fu dato nel 1863
Dopo il 1100 il territorio divenne feudo dei Fieschi di Lavagna e nei secoli successivi conobbe gli scontri tra i Fieschi e i Malaspina che dominarono il territorio fino al passaggio di fedeltà verso la Repubblica di Genova dal 1543. Il comune seguì quindi le sorti della Repubblica di Genova assumendo il definitivo nome di San Colombano Certenoli a partire dal 1863. In effetti si impiegarono parecchi anni per arrivare a questa scelta frutto di un accordo tra le nove frazioni comunali. Si scelse alla fine utilizzare la denominazione Certenoli poiché quest'ultima è la frazione più estesa del comune.
Certenoli deve il nome ai propri alberi o a un proprietario terriero
Sull’origine del nome Certenoli abbiamo trovato due teorie. Secondo il Dizionario UTET di Toponomastica deriverebbe dal latino “cerretenulum” cioè un raggruppamento di Cerri (genere della Quercia) come il più diffuso Cerreto, o Certino e Certenino in Toscana. In epoca romana era, infatti, conosciuta come Certinulus. Un’altra teoria, pubblicata dal giornalista Andrea Raffetto, si rifà a un documento datato 1034, nel quale è nominata la “Costa de Certenulo”. Già allora quindi il nome appariva nella forma simile a quella attuale. Secondo Raffetto “Certénulo” potrebbe essere la forma ablativa del nome “Certénulus ”, o Certìnulus”, diminutivo del nome “Certinus”, derivante a sua volta dal nome proprio usato in epoca romana “Certus”. Questi era probabilmente un proprietario terriero che possedeva la terra (fundus) nella zona e a cui ha lasciato il nome.
Gli abitanti erano tutt’altro che monastici: loro la tradizione di “trumbâ de neutte”
Ma di San Colombano Certenoli, come d’altra parte anche di altri paesi della Fontanabuona, ci piace ricordare un’antica tradizione che era in uso ancora qualche decennio fa: “quela de trumbâ de neutte”. Preciso subito per non essere frainteso: un gruppo di amici burloni si radunava di fronte alla casa della vittima prescelta, abbastanza lontano però, meglio se sul versante di collina di fronte. Poi uno di loro iniziava a parlare nella “tromba”, un rudimentale megafono di lamiera, urlando insulti, cattiverie, pettegolezzi, sul poveretto prescelto. Gli altri sparavano qualche colpo di fucile per intimorire chi volesse scovarli, poi la nottata si concludeva inevitabilmente con una fuga nei boschi, dopo avere opportunamente nascosto nella giacca il megafono che si chiudeva a telescopio. Qualche anziano racconta che una volta furono prese di mira certe ragazze di costumi… un po’ abbondanti, chiamandole con poco simpatici appellativi, sempre a mezzo della “trumba”. Oggi su “fessbook” se ne vedono di peggio...
Tratto da CORFOLE! del 3/2014, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata
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