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    attualità

    01 Dicembre 2009 | in categoria/e attualita

    La riscoperta dei piccoli comuni dell'entroterra - Dopo gli anni della fuga in città anche Castiglione Chiavarese si ripopola: la sfida da raccogliere è quella di una vita a misura d'uomo e nel rispetto dell'ambiente

    La riscoperta dei piccoli comuni dell'entroterra - Dopo gli anni della fuga in città anche Castiglione Chiavarese si ripopola: la sfida da raccogliere è quella di una vita a misura d'uomo e nel rispetto dell'ambiente

    Il comune di Castiglione Chiavarese occupa un territorio molto vasto, dai confini con Casarza Ligure al passo di Velva verso la val di Vara, e dal passo del Bracco fino alla Val Graveglia. L’area ha avuto grande importanza già in epoca romana, essendo al centro di un crocevia strategico: infatti la via Emilia Scauri scendeva dal Bracco in località San Nicolao, dov’era una chiesa e uno “spedale” per il ricovero dei viaggiatori (la zona dove ora si trovano i ripetitori televisivi). Dal Nicolao la strada “Aurelia” scendeva in basso fino alle sorgenti del fiume Petronio in località Vasca, il cui nome in celtico significa “acqua” (ask). Vasca si trova sotto Velva, che per decenni è stata località di villeggiatura dei sestrini e tigullini più agiati, prima di entrare in decadenza. Fortunatamente negli ultimi anni sta vivendo una nuova crescita, vedendo aumentare gli abitanti in tutto il comune, diviso in molte frazioni, da Missano a San Pietro Frascati, la cui valle è un sito preistorico di rilievo.
    L’importanza di Castiglione Chiavarese è continuata in epoca longobarda, quando i greci bizantini e i tedeschi longobardi rimasero per decenni a fronteggiarsi, lasciando in eredità ai liguri di Levante moltissimi ricordi lessicali e culturali, dal quartiere “grecino” a Varese Ligure ai vari “Monte pagano”, che indicava una zona abitata dai tedeschi “pagani”. Da qui infatti transitavano le merci tra il mar Ligure e l’Emilia e Romagna, attraverso i passi di Velva e Centocroci. A Castiglione si stilavano i contratti di spedizione, e infatti nel XVII secolo in questa località esercitavano ben undici notai (fonte: Bertollo e Casaretto, Liguria di ieri e di oggi, 2000).
    Qui si incrociava anche la cultura ligure con quella etrusca. Una traccia di ciò resta nell’uso di fare i testaroli, simili a quelli della vicina Lunigiana.
    Con molta probabilità fu originario di Castiglione il grande navigatore Giovanni Caboto, uno degli esploratori delle coste dell’America del nord. Caboto è oggetto di studi e il suo nome appare su infiniti siti web statunitensi e canadesi, tante che potrebbe essere un modo per far conoscere Castiglione ai turisti e agli studiosi di mezzo mondo, visto che “John Cabot” è quasi più conosciuto di Colombo. Invece, mentre l’enciclopedia Wikipedia di lingua inglese riporta correttamente che Caboto sarebbe nato o a Gaeta oppure a Castiglione Chiavarese, la stessa voce in lingua italiana occulta le possibili origini liguri del navigatore.
    Il comune tra il 1951 e il 1981 aveva quasi dimezzato la sua popolazione -discesa a lavorare nelle fabbriche della costa-, ma oggi il tasso demografico ha ripreso a crescere, perché molte giovani coppie prendono casa qui, dopo che il prezzo delle abitazioni a Sestri Levante è salito alle stelle a causa di speculazioni e scelte urbanistiche poco meditate. L’economia di Castiglione Chiavarese però ha bisogno di trovare nuovi sbocchi, sfruttando la “nomea biologica” di Varese Ligure, e un territorio che a est del Petronio è completamente verde e selvaggio. Si dovrebbe dare una dimensione industriale all’agricoltura biologica (più redditizia di quella tradizionale), puntando su olivi e coltivazione di frutti di bosco. In parallelo con questo slancio, si può puntare a rafforzare il sistema agrituristico, che sta cominciando a funzionare bene. Il punto nodale è costituito dalla viabilità, oppressa dalla presenza di una sola strada, la 523 di Centocroci. Si deve invece creare un collegamento diretto col Bracco e con le Cinque terre e si deve trovare la forza di imporre ai politici l’apertura di un casello autostradale che garantisca sbocchi meno lontani alle industrie di Casarza, al commercio e ai pendolari che arrivano dalla Val di Vara e da tutta la val Petronio.
    Il Sindaco Giovanni Collorado (in foto), nella sua attività iniziale, ha coinvolto risorse umane preziose, anche se facevano parte della precedente Giunta, come l’Assessore Botto. Inoltre ha anche assegnato un importante ruolo allo stesso Figone, suo predecessore, nel settore culturale. La scommessa è quella di portare avanti la crescita di un borgo dal passato illustre che ha delle chances importanti a disposizione.
    Paolo Della Sala
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    I commenti dei lettori
    S:

    Non ero a conoscenza delle origini di Giovanni Caboto nel comune di Castiglione Chiavarese. Credo che il comune dovrebbe rendere questa informazione più "pubblica". Ho trovato notizie e immagini sulla casa di Giovanni Caboto, credo che questo reperto possa valorizzare la storia del territorio e penso che investire sull'immagine di questo importante personaggio storico possa aiutare a rilanciare il turismo italiano e estero del territorio. Si dovrebbe anche valutare la possibilità di erigere una statua in memoria, con finanziamenti privati/pubblici.


    Comitato Per Castiglione:

    intanto grazie per il bell'articolo dedicato alla nostra valle, vorrei solo segnalare per dovere di cronaca che l'attuale assessore Angelo Botto, era presente nel precedente consiglio comunale nelle fila dell'opposizione anche se ha sempre collaborato per tutto quello che riguardava la cultura ed il turismo insieme al precedente Sindaco Fausto Figone, che proprio per l'ottimo lavoro svolto in questo campo è stato "assunto" dall'attuale Sindaco come consulente esterno, perchè quando si ama il proprio paese bisogna riconoscere il lavoro svolto, senza distinzioni di parti, ma solo nell'interesse comune. Una bella storia di uomini che in un momento storico di odio politico nazionale, creato da ambo le parti, avrebbe meritato sui media locali, e non solo, più risalto.
    Saluti


    mabi navone:

    Risulta da scritti del passato che la frazione di Velva era villeggiatura anche per note famiglie genovesi : il dott. Paganini. l'ing. Galli., la famiglia Capsoni-Pizzorno-Felice, il dott.S.Lombardo, il notaio Del Re e infineS. Navone i cui discendenti continuano ad abitare la casa da lui comprata nel 1862.
    mabi


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