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Domenica 18 novembre, Recco: presentazione del libro Essere altrove – Nel campo dei fagioli, nel quale Antonella Ginocchio racconta l'alluvione del 25 ottobre 2011 in Val di Vara
A favore del territorio martoriato si sono spesi con generosità il Golfo Paradiso ed il suo entroterra
alle ore 11, nella sala polivalente “Franco Lavoratori” presentazione del libro Essere altrove – Nel campo dei fagioli, di Antonella Ginocchio, edito da Luna Editore.
Il volume sarà presentato da Massimo Lagomarsino, giornalista. Oltre all’autrice saranno presenti il sindaco di Recco, Dario Capurro, l’assessore comunale alla cultura, Caterina Peragallo, numerose autorità ed i rappresentanti delle squadre di protezione civile che tanto si sono spese per portare il loro aiuto alla popolazione della Val di Vara.L’appuntamento è organizzato dalla Pro loco di Recco in collaborazione con la biblioteca civica e la collaborazione dell’assessorato alla Cultura del Comune di Recco. In occasione della presentazione sarà proiettato un video con alcune drammatiche immagini del giorno dell’alluvione.
“Il Golfo Paradiso ed il suo entroterra hanno assicurato un aiuto importantissimo ai territori colpiti dall’alluvione. Lo hanno fatto fornendo generi di prima necessità, sostegno economico e, soprattutto, il lavoro di tanti volontari che fin dalle ore immediatamente successive alla tragedia sono venuti sul posto, a spalare il fango, ad aiutare in tutti i modi la popolazione in difficoltà. La loro presenza, insieme a quella di molti altri volontari provenienti da tutta Italia, ha fatto sentire la gente della Val di Vara un po’ meno sola. Io, che sono di quella zona, ho sentito la necessità di “condividere” il mio libro, con il quale racconto quei giorni, con chi ha fatto tanto per la mia terra”, spiega Antonella Ginocchio, motivando l’incontro fissato per domenica mattina a Recco. L’autrice non nasconde la sua apprensione per la difficile realtà che sta ancor vivendo il territorio e che sarà oggetto di attenzione durante l’incontro. “La gente si è rialzata – dice - Ma, come spiego anche nell’ultimo capitolo del libro, si vive nella paura delle frane: il territorio è diventato fragile, ha la consapevolezza di non essere in sicurezza. Purtroppo lo confermano le ripetute allerta delle ultime settimane, che hanno costretto più volte all’evacuazione parecchie famiglie”.
Il libro
Antonella Ginocchio, originaria della Val di Vara, territorio che ha pagato un tributo pesantissimo, racconta i giorni dell’alluvione e i lunghi mesi della ricostruzione. Quando la grande pioggia scendeva sulla Valle ed un’onda nera invadeva i paesi, lei non era lì. Ma la notte stessa è partita dalla sua casa di Genova per raggiungere Borghetto Vara, a pochi chilometri da Brugnato e Rocchetta Vara, ugualmente martoriati, alla ricerca dei suoi genitori, dei quali non aveva più notizie. I collegamenti viari e telefonici erano interrotti. Dopo un viaggio difficilissimo – raccontato nel testo – l’autrice è riuscita a raggiungere la Val di Vara, percorrendo anche alcuni chilometri a piedi, “scalando” cumuli di fango e tronchi divelti. Una volta arrivata, ha la sensazione di essere “altrove”: non riconosce più quella terra. “…Guardo intorno. Dove sono? Sono stati cancellati tutti i miei punti di riferimento. Mi sembra di essere altrove. Dove, non so” – scrive l’autrice.
Quasi per difesa la mente andava in un altro tempo, quando lei era bambina, in quei luoghi adesso irriconoscibili. Distrutto anche il vecchio campo di fagioli, dove Antonella giocava da bambina. L’intera geografia di un territorio è stravolta. Stride il confronto tra i giorni sereni dell’infanzia e il dolore, grigio e silenzioso, come l’alba livida di quel 26 ottobre a Borghetto, dove si scavava nel fango per cercare i morti. Il piccolo centro ne ha contato ben sette.L’autrice ha cercato di comprendere cosa fosse accaduto, attraverso le parole dei testimoni, alcuni dei quali incontrati mentre lavorava come volontaria nella cucina da campo degli alpini. Ha “toccato” storie di eroismo e di grande solidarietà. E, mentre ascoltava, affioravano i ricordi. Ricostruire l’accaduto ha significato, per Antonella, cercare di comprendere che cosa nel tempo avesse determinato tutto questo. «Non certo la cementificazione, inesistente da queste parti – scrive nella prefazione – Di sicuro c’entrano le parole incuria e abbandono di un territorio». E ancora: «Si è persa molto della nostra saggezza contadina, chi può ci aiuti a recuperarla».Al termine del suo lavoro, l’autrice ha lasciato la penna, per alcune pagine, ad un ex amministratore della Val di Vara, Andrea Garbini, per dieci anni, dal 1999 al 2009 sindaco di Rocchetta Vara, che racconta il suo “rimorso” per non aver pulito i torrenti, “spaventato”dai divieti e dalle denunce penali.
Nel testo la presentazione è del giornalista Riccardo Sottanis, che per molti anni è stato capo redattore della redazione spezzina del Secolo XIX e originario della Val di Vara.
Il volume è arricchito di foto dei fotografi Gasparo Augustin e Virginio Bottaro e di tanti altri scatti di non professionisti.
L’autrice
Antonella Ginocchio è nata alla Spezia. Giornalista professionista, attualmente risiede a Genova, ma è originaria della Val di Vara, dove ha vissuto fino a pochi anni fa e terra alla quale resta profondamente legata. Giovanissima inizia la sua carriera giornalistica al quotidiano Il Secolo XIX, dove lavora per oltre quindici anni, soprattutto come corrispondente della Val di Vara. La sua curiosità e la voglia di cimentarsi in altri campi, la spingono anche verso la televisione, senza però farle mai abbandonare la carta stampata. Per diversi anni dirige la sede spezzina di un’emittente genovese, mantenendo la direzione anche durante i passaggi di gestione ad una società cittadina.Per un periodo è anche direttore di un giornale online e di un periodico di turismo. Ha curato diversi uffici stampa.Attualmente lavora all’ufficio stampa del Consiglio Regionale della Liguria.
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