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01 Ottobre 2008 | in categoria/e letture

"Il vento accarezzava le colline": da Uscio un bel libro illustrato corredato da CD racconta personaggi e tradizioni del territorio

La Pro Loco di Uscio (0185.91101) è innegabilmente una delle realtà più attive del comprensorio. Ultimamente ha realizzato un libro di ricordi che racchiude in sé la semplicità, la spontaneità, la saggezza dei “vecchi” che grazie al lavoro dell’autore, Franco Lagomarsino, potranno continuare a vivere nella mente e nei cuori di coloro che lo leggeranno. L’autore ha intervistato molte persone, ne ha compreso a fondo l’animo ed ha saputo trascrivere i loro ricordi “in punta di penna”, lasciando che fossero i protagonisti a trasmetterli permeati delle loro emozioni. La carrellata di ricordi e personaggi è davvero notevole, ne citiamo solo qulcuno, lasciando a voi il gusto di scoprirli nella lettura.
Troviamo un'intera melodia di nomi: la storia di Giulin e Corinzio che “per evitare il rastrellamento in tempi di guerra entrarono in una tomba che il padre sapeva provvista di piccoli fori di aerazione”, i ricordi di Manuelo il macellaio, “invidiato perché macellava il maiale e la bottega abbondava di salsicce e berodi”. Pier Francesco Terrile invece “era riuscito a farsi assumere come garzonetto e con sacrifici e la testardaggine tipica delle nostre genti si trasformò in proprietario... riuscendo ad accontentare persino il palato di Giuseppe Verdi”, mentre ben altra strada prese Agostino Massone, bandito di prima classe. Quindi il maestro soprannominato Patatin che “non insegnava granchè, ma dispensava in abbondanza colpi di bacchetta sulle dita dei malcapitati alunni e non disdegnava, ai frequenti colloqui con i genitori, di accettare qualche sacchetto di patate”. E via altri personaggi fino ad arrivare ai contemporanei: Emilio, genoano DOC che nel 1923 ha assistito alla vittoria dell’ultimo scudetto della sua squadra. Anche questa è storia. Ma non sempre sono rimpianti: “Davidde non rimpiange i vecchi tempi, come in genere fanno gli anziani, anzi afferma che erano momenti bui, che non c’era niente e non solo per mancanza di denaro. Oggi è un vero paradiso , che comodità, che piacere vivere così, è un vero peccato un giorno lontano doversene andare”
Vengono ricordate anche le principali attività lavorative della zona. L’ardesia, e le donne che “venivano definite cavalle e tenevano in equilibrio sulla testa fino a 16 chili di lastre fino giù alla spiaggia, facevano due viaggi al giorno, ma se c’era il chiaro di luna, facevano gli straordinari e per ogni pezzo consegnato integro riceveva un citto… la via del ritorno poi rappresentava tempo perduto così dal grembiule estraevano la rocca e filavano.”
Gli orologi: “nel 1825 Giuseppe è il fondatore, l’ideatore dell’artigianato della fabbricazione degli orologi da torre. Riparare piccoli orologi da tavolo o da taschino, lo considerava un passatempo...” e via fino ad oggi dove Trebino è ormai un marchio conosciuto in tutto il mondo, che unisce gli orologi da torre alle campane. Infine la Colonia Arnaldi oggi in fase di rilancio da parte del patron Mossini “fondata nel 1906 da Carlo Arnaldi farmacista acceso assertore dell’igienismo e del naturismo come nuova forma di vita. Si rifaceva ad Ippocrate che 25 secoli or sono prescriveva dieta e cure associate a rimedi naturali”.
Questo libro è anche preziosa documentazione storica: “si capirà la ragione per cui Uscio possiede due chiese adiacenti con una parete perimetrale in comune: una millenaria di puro stile romanico, oggi monumento nazionale, e l’altra con forme neoclassiche di fine ‘800” fino ad arrivare alla descrizione di curiosi fatti di vita quotidiana come ”l’usanza di chiedere la mano della futura sposa nelle stalle, perché era il luogo più caldo delle case”.
I passatempi erano semplici come la gente: il cerchio era il più diffuso così come il becco. E non mancano ovviamente le ballate e le leggende come quella della strega innamorata che diede nome al luogo ancora oggi chiamato “il ballatoio delle streghe”. Sospinti dal vento che accarezza le colline, non possono mancare i profumi delle prelibatezze di questa terra: i maronsini, il preboggion e le trofie che, direttamente dal palato, diventano pura poesia per la mente. Il tutto alternato con una carrellata di fotografie e gli splendidi disegni di Maurizio Immovilli che hanno contribuito a fissare i ricordi nella memoria.
Allegato troverete un Cd con le poesie genovesi contenute nel libro recitate dall’autore, oltre alla canzone “ö paise dove son nasciuo”, adattato da Ceccarelli e tratto da una poesia genovese di Giorgio Grassi, poeta, commediografo e regista di teatro genovese.
Giansandro Rosasco

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