attualità

01 Luglio 2009 | in categoria/e attualita

"Mamma mia che guaio!/Com'è sporca questa città/ si vivrà un po' meglio/se qualcuno è bravo e la ripulirà!" Con una recita davvero creativa i bimbi chiedono di vivere in un ambiente pulito e senza sprechi

L’anno scolastico è finito e i bambini delle scuole primarie e gli alunni delle secondarie di primo grado dell’Istituto Comprensivo Valtrebbia sono al settimo cielo. Ma prima di pensare alla vacanza estiva tutti gli scolari hanno voluto ricordare pubblicamente, con diversi saggi teatrali sul palcoscenico del teatro di Torriglia, l’impegno comune per la salvaguardia dell’ambiente del territorio sul quale vivono e desiderano continuare a vivere grazie ad una integrazione didattica fortemente voluta dalla preside e da tutti i docenti dei plessi di Bargagli, Davagna, Torriglia e Rovegno. Così, per più di una settimana, oltre ad una mostra specifica di esempi sul come realizzare la raccolta differenziata ed il suo riciclo ospitata nel salone del Parco dell’Antola, circa duecento alunni sono saliti “in cattedra” sul palcoscenico per esternare al numeroso pubblico di parenti e conoscenti il loro timore che la continua trascuratezza dell’ambiente in pochi anni renderà invivibile tutta la terra.
Scenari spettacolari (più di trenta) creati da Graziella Occhialini ed un centinaio di costumi consigliati dai docenti e pazientemente preparati dalle mamme degli attori che in coro cantavano “Mamma mia che guaio! / Com’è sporca questa città, / si vivrà un po’ meglio / se qualcuno è bravo e la ripulirà!” e a seguire la riscoperta di un certo Dante che va a ricordare a tutti che gli amori sono occasionali ma che un Inferno esiste da tempo immemorabile e giù le critiche allo smog con l’arrivo di un gruppo di extraterrestri passati dal “buco” dell’ozono creato dallo scarico delle macchine e dalle emissioni di fumi industriali che rampognavano “Ma siete impazziti, / volete proprio morire asfissiati?” e l’implorazione canora dei terrestri “Mamma mia, che fumo! / Quanto smog in questo paese, / non c’è più un profumo, / che respiro affannoso, faticoso c’è qua!”.
E l’entrata in scena dei cassonetti della raccolta differenziata che ballavano vuoti ed indispettiti perché troppe persone ignoravano la loro utilità gettando dappertutto la spazzatura ed a seguire le scene dell’”Isola che non c’e” per ricordare a chi dovrebbe contare che in molte frazioni non c’è un’Isola Ecologica e la gente caparbiamente getta tutto nei torrenti o crea discariche abusive ai lati delle strade o in pieno bosco. Poi l’orchestra della scuola di Marco Cipollini dà un ulteriore la ed i bambini intonano l’implorazione a non inquinare ulteriormente le sorgenti poiché “Qui c’è un prezioso / cui non facciamo caso:/ acqua, acqua/ che è dono per ogni creatura”, che noi sciupiamo senza criterio e che tanti avvelenano con prodotti chimici credendo di risparmiare fatica nelle loro coltivazioni. “Acqua pulita,/ acqua pura, acqua limpida,/ acqua che dà vita / acqua azzurra che disseta” ed a seguire “Del tuo bene prezioso/facciamo un buon uso:/acqua, acqua/ noi non ti dobbiamo sprecare”.
Eugenio Ghilarducci
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