attualità

01 Marzo 2009 | in categoria/e attualita

La corsa all'oro: dalla Fontanabuona alla California - Le vite, le fatiche e i successi degli emigranti raccontate attraverso foto dell'epoca e raccolte in un volumetto curioso e interessante

La foto di copertina ci mostra il negozio di ferramenta di un Lorenzo Cuneo! Ma seguendo le foto, i Cuneo si alternano ai Noce, ai Lavezzo, Queirolo, Ratto, Cavagnaro, Soracco, Garibaldi, Rovegno, Oneto, Ghirardelli, Bacigalupo, Arata, Gardella, Zerega, Podestà, Rossi e via dicendo.

L’interesse, o per meglio dire, la “passione” che gli italo-americani nutrono per le loro origini è ben nota ed è confermata dalle innumerevoli richieste che giungono agli Uffici dell’anagrafe, agli archivi parrocchiali e a quelli di Stato, ai ricercatori professionisti o autodidatti. Ciò che può sorprendere è invece la cura con la quale i discendenti conservano le memorie dei “cespugli” germogliati in America dalle “radici” dei nostri emigrati. Una bella dimostrazione è l’agile volumetto appena edito negli USA ma già consultabile nelle nostre biblioteche di Cicagna, San Colombano, Cogorno e Val Trebbia, grazie alla disponibilità dell’autrice. Si tratta di “Italian of the Gold Country” di Carolyn Fregulia: duecento fotografie che documentano la vita quotidiana degli italiani in una zona ben delimitata, la “Mother Lode”, ad est di S. Francisco in California tra il 1870 e i primi anni del ‘900. Una colonia che era costituita da liguri, se non esclusivamente, da “fontanini” e la foto di copertina mostra proprio la ferramenta di tale Lorenzo Cuneo.Tutti pionieri arrivati in quell’area sull’onda della “Gold rush” (corsa all’oro) e che ”il fascino delle colline di California, dove trovarono terra in abbondanza e clima mediterraneo, li convinse a fermarsi”.
Divennero così agricoltori, vignaioli, giardinieri, produttori di legname, costruttori, commercianti e professionisti. Carolyn Fregulia è lei stessa una discendente di nostri emigrati. Il bisnonno paterno era un Domenico Freguglia di Propata in Val Trebbia ma il suo trisavolo materno era un Giacomo Noce di Coreglia Ligure, padre di quel Angelo Noce da tutti riconosciuto come “The father of Columbus Day” (padre o ispiratore della festa nazionale di Cristoforo Colombo). Carolyn, una splendida cinquantenne prossima nonna, vive e lavora nell’antico ranch di famiglia nei dintorni di Jackson, Laureata in storia ha fatto della ricerca sui pionieri italiani e liguri uno dei punti cardine della sua attività intellettuale, oltre a partecipare volontariamente alla cura dell’Archivio della Contea di Amador. Sarà sorprendente leggere le note che accompagnano le foto e nei citati “25000 muretti delle colline liguri” (e che cosa sono se non i nostri “sèggi”?) o sugli altri scritti della nostra autrice. A parte la storia del “Misterioso Wm. A. Rogers” già apparsa sulle nostre pagine, l’occasione per riparlarne potrebbe essere fornita dal nuovo libro in via di pubblicazione “Logging in the Central Sierra” (Taglio di Boschi nella Sierra Centrale) e dalle sue altre duecento fotografie.
Rachele Dose