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    attualità

    13 Dicembre 2011 | in categoria/e attualita

    Quando il mare è in piazza e i torrenti nei caruggi: alluvioni a Levante, diverse le date, quasi uguali le cause

    Quando il mare è in piazza e i torrenti nei caruggi: alluvioni a Levante, diverse le date, quasi uguali le causealluvione a Chiavari nel 2002

    Siamo stati ad aspettare col fiato sospeso, davanti alle tv abbiamo assistito ai disastri avvenuti a pochi chilometri dalle nostre case, prima in Val di Vara e alle Cinque Terre e dopo appena una settimana, nella nostra Genova. Qui abbiamo scampato il pericolo: a parte alcuni stabilimenti balneari nei pressi di Cavi di Lavagna, nessuno ci ha rimesso la pelle. Sei i morti a Genova, più di quindici nell’estremo levante. Tutti si chiedono cosa non ha funzionato questa volta; si mettono in discussione i livelli di allerta, le costruzioni abusive vicino agli argini, la scelta del sindaco di tenere le scuole aperte.
    Ma i primi giorni di settembre a Riva Trigoso dopo un violento temporale accompagnato da forte vento, il torrente Petronio, uscito dagli argini nella zona “Pestella” stava quasi per esondare, ed è un miracolo che non sia accaduto niente. I giorni seguenti, la spiaggia da Ponente fino a Renà appariva come una grossa, immensa discarica piena di tronchi, interi alberi, grovigli di radici. La spiaggia è rimasta inagibile per giorni, d’altra parte la “grande ondata” di turismo estivo era ormai tornata a casa e quindi non c’è stata fretta di intervenire. Così in tutta lentezza prima sono state sgomberate le spiagge private, creando altissimi mucchi di legna alcuni portati via, altri bruciati nelle ore notturne probabilmente, dato l’odore sgradevole che era nell’aria quelle sere… Abbiamo evitato il peggio; se il mare fosse stato agitato ed avesse impedito il corso del torrente come spesso accade, sarebbe stata una rovina. Non è raro infatti passeggiare lungo la strada ciclabile che costeggiando li torrente collega il quartiere Lavagnina a Casarza Ligure e notare mucchi di canne e piante tagliate e lasciate ai bordi del Petronio.
    1937, 1979, 2002, 2010: gli anni delle alluvioni a Levante
    Vedendo i disastri recenti gli anziani hanno ricordato il lontano 10 settembre del 1937 quando la piena del Petronio provocò il crollo del ponte. Franco Poggioli ricorda la possibile causa del disastro: “l’accumulo di alcuni tronchi rimasti bloccati tra i piloni centrali…che, in breve tempo, contribuirono a formare, con altri detriti portati dalla corrente, una sorta di diga che bloccò lo sfogo al mare…fino a provocare il cedimento dei piloni centrali”. Il paese restò diviso in due, le persone utilizzavano un piccolo molo stretto per passare a Ponente dove era possibile prendere le corriere per spostarsi nelle zone vicine. Anche i campi coltivati circostanti furono danneggiati, così come negozi, cantine e industrie locali. Ci fu solo una vittima, un barbone di Casarza che dormiva in una baracca adiacente al fiume.
    Un recente evento curioso è avvenuto il primo gennaio 2010 quando un’onda anomala ha allagato alcuni negozi di via della Libertà (di fronte al lungomare) tra cui la storica pasticceria Rossignotti. Ben saldo nella memoria dei sestresi è invece l’alluvione del 1979 con l’esondazione del torrente Gromolo e del rio Ravino.  Una fotografia storica dell’epoca mostra Corso Colombo completamente allagato da un’acqua resa scura a causa dei materiali liquidi provenienti dalla Tubifera, come mi racconta un testimone. Nella memoria di noi più giovani resta invece l’alluvione del novembre 2002 a Chiavari che costò la vita ad un sessantacinquenne travolto dalla furia del torrente Rupinaro mentre era nel suo garage. Erano impressionanti le immagini di quella domenica trasmesse in diretta, il carruggio allagato così come le piazze e le vie del centro. I giorni dopo l’acqua aveva lasciato il posto a terra e fango; certo niente di paragonabile ai recenti fatti che hanno strappato così tante vite, devastando i paesi di Monterosso e Vernazza la Val di Vara e parte di Genova. Un pensiero sincero di buon Natale a tutte queste persone.
    Maura Bregante
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    Fonte: Maura Bregante © Riproduzione vietata


     


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