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02 Novembre 2011 | in categoria/e attualita

Quelli del 'mi fermo un attimino': se parcheggiare vi sembra un'operazione banale, fate questo giro con noi

Si chiama “sosta temporanea vietata” ma nella vita di tutti i giorni lo definiamo con la frase “solo un attimo”. Più contagioso di un virus influenzale, è il fenomeno che consiste nel posizionare la propria auto per un breve periodo di tempo (breve secondo l’automobilista) in qualsiasi zona della città che non sia un vero e proprio parcheggio. Generalmente questo atteggiamento è collegato ad un fine preciso: dobbiamo assolutamente fare quel prelievo di contanti al bancomat oppure dobbiamo comprare le sigarette o il giornale, ed il primo parcheggio libero dista almeno cinque minuti a piedi dall’area interessata. Molto meglio fermarsi su un passaggio pedonale o su un marciapiede, limitando magari una parte di carreggiata. Questa malsana abitudine è universale, accade ovunque e ogni spazio è potenzialmente adatto per metterla in pratica. La principale città del Golfo Paradiso, ovvero Recco, non è immune da questi episodi e presenta cinque zone dove questo fenomeno è maggiormente diffuso e può creare non solo fastidio, ma anche incidenti.
Via San Rocco.
La strada che collega Recco ad Avegno e Uscio è molto trafficata, soprattutto al mattino. La carreggiata più occupata da ‘attimini’ è quella in direzione Recco, perché è l’unica fra le due che presenta un tratto di marciapiede e gli automobilisti si sentono più sicuri nel sostare senza che le auto transitanti possano eventualmente sfiorare le proprie. Quando entrambe le carreggiate sono occupate le difficoltà aumentano: occorre prestare estrema attenzione alle macchine che transitano in senso opposto e che inevitabilmente si sfiorano, avendo la parte destra della propria carreggiata parzialmente occupata.
Via Roma, svincolo autostradale.
Il piazzale di fronte allo svincolo dell’autostrada è tra le zone più usate per le soste temporanee. Non c’è un momento della giornata in cui il fenomeno è più diffuso ma soprattutto nel weekend le macchine ferme in qualunque posizione sono molte. Durante il giorno il fenomeno può creare disagi ai pedoni che vogliono raggiungere via Vastato e sono obbligati a transitare in quell’area. Gli automobilisti che cercano di uscire dalla zona in cui hanno parcheggiato maldestramente la propria macchina non hanno molto spazio per le manovre e una distrazione di troppo potrebbe avere spiacevoli conseguenze...
Via Roma, Santuario Madonna del Suffragio.
Questa zona della città è irresistibile per gli automobilisti frettolosi. Le auto che sostano in quell’area occupano la parte adibita al passaggio dei pedoni e a nulla serve la segnaletica sull’asfalto. Il pericolo si manifesta soprattutto nel momento in cui le “automobili impazienti” abbandonano la zona: chi deve ripartire aspetta che il semaforo alle proprie spalle segnali rosso, ma nello stesso momento il semaforo pedonale che si trova davanti diventa verde e autorizza chi è a piedi ad attraversare la strada. Un’eventuale disattenzione potrebbe essere la causa di un incidente.
Via Vittorio Veneto.
La via è tagliata a metà da via XX Settembre e sfocia in un’area che quotidianamente è congestionata, soprattutto a causa della presenza di un supermercato. La larghezza della strada in questione è limitata dalle auto in sosta e immettersi in via XX Settembre diventa un’impresa. Cercando di evitare le auto parcheggiate in seconda fila e quelle che provengono in senso opposto, si ha la sensazione di affrontare una vera e propria corsa ad ostacoli.
Via Milite Ignoto.
La parte iniziale di questa via, all’incrocio con via Ippolito d’Aste, spesso è occupata da auto in sosta: non vi sono parcheggi a breve distanza e ciò favorisce il fenomeno. Talvolta chi si immette in via Milite Ignoto deve fare attenzione per l’eventuale presenza di auto che occupano momentaneamente la carreggiata e che possono limitare le manovre di svolta, soprattutto se ad essere occupate sono entrambe le carreggiate. A pochi metri dalla zona in questione c’è la sede della Croce Verde e le auto in seconda fila sicuramente non agevolano l’attività dei militi. Insomma, qui non solo il Milite è Ignoto, ma anche l’attività dei militi...
Matteo Capurro
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Tratto da CORFOLE! del 11/2011, con 25.000 copie gratuite: la testata più diffusa del Levante © Riproduzione vietata

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